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Ardendo si consuma

La fiamma di una candela racchiude in sé il mistero della vita. Avanza implacabile sciogliendo il tempo e con oscillante tenacia contrasta i soffi. Danza e continua ad avanzare sciogliendo i suoi ultimi istanti; rischiara il tempo e lo spazio degli altri andando verso la morte; di goccia in goccia si consuma in attesa dell’arrivo del Grande Soffio. Cosa rimane? La goccia di cera solidificata sul tavolo contiene attimi di vita. In quel bianco il tempo ha concluso la sua corsa, ma ne ha lasciato una traccia, un ricordo.

Utilizzando questa metafora della candela è possibile leggere il vissuto terreno del Servo di Dio Francesco Maria Di Francia: fuoco ardente che rischiara, che infiamma, che si rivolge al divino, che diventa esempio visibile, fuoco che ardendo si consuma. Così come la candela è un simbolo dell’uomo, la vita di Francesco Maria Di Francia è un modello per tutti gli uomini. Attraverso lo sguardo e la sensibilità femminile, racchiusa nelle figure a lui vicine, prende corpo sulla scena il racconto della vita del Sacerdote messinese dalla nascita, all’ordinazione, all’assistenza ai bisognosi e, in particolare, alle bambine orfanelle, le piccole perle dell’Istituto di Roccalumera, fondato da Madre Veronica

Il 22 dicembre del 1913 Padre Francesco lascia la vita terrena consumandosi definitivamente nell’abbraccio ardente della Croce, nel nome del Padre, nel nome del Figlio, nel nome dello Spirito Santo, nel nome di Maria, Madre, Donna.

Spettacolo incentrato sulla figura del Servo di Dio Padre Francesco Maria di Francia.

Tipologia: Teatro sacro, Teatro di narrazione.

Durata: 1 ora.